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Da cittadini del mondo a comunità smarrite

Già nel 1789 nel corso della Rivoluzione francese fu elaborato un testo giuridico dal titolo (DéclarationdesDroits de l’Hommeet duCitoyen), contenente una solenne elencazione di diritti fondamentali dell’individuo e del cittadino conosciuta come (Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino).

In Italia il concetto di cittadinanza costituzionalmente sancito prevede generalmente la condizione giuridica (o status) degli appartenenti a una comunità politica nazionale denominata popolo, a cui consegue la titolarità di alcuni specifici diritti. (Diritti costituzionali).
Fatte queste due brevi premesse, vorrei affrontare la questione della comunità giuglianese dal centro alle periferie affrontando la questione del mancato senso di appartenenza e dall’assenza di legami territoriali . Oggi troviamo poche realtà cherievocano,dal centro alla periferia,quelle tradizioni fatte di usi e costumi che hanno contraddistinto la cultura ed il senso di appartenenza giuglianese, ( se pensiamo che fino a 15 anni fa le famiglie si riconoscevano con tipico soprannome).

Tutto questo è da attribuire sicuramente all’esplosione demografica, iniziata negli anni 80 ad oggi, dove registriamo l’edificazione selvaggia di interi quartieri dormitori dovuti all’arrivo di migliaia di cittadini provenienti sia dalla città di Napoli che dalla provincia. Questo ovviamente ha prodotto da un lato la crescita di un’economia del mattone di beni e servizi di vario genere,dall’altro ha generato la perdita del senso di comunità e di appartenenza.

Le varie amministrazioni che si sono succedute negli anni, poco o nulla hanno fatto per affrontare questa tematica attraverso il rilancio di politiche che pongono il cittadino e i suoi bisogni al centro dei loro programmi. Oggi sempre più spesso si assiste al fatto che famiglie interepurabitando sullo stesso pianerottolo, oltre a non conoscersi non si sono mai parlate! Una comunità vuota, smarrita nella sua identità, che produce conflitti e mancanza di riferimento per le nuove generazioni.
La rete di beni comuni e solidarietà, sensibile ai temi di cittadinanza attiva e partecipativa, propone di concerto con altri stakeholders locali percorsi di sensibilizzazione e di attività tese alla riscoperta di quella identità smarrita prevede tavoli di discussione mediante l’adozione di strumenti che mettono in connessione le comunità sia fisicamente che virtualmente, un progetto denominato “incontriamoci e raccontiamoci”. Infine l’adozione di strumenti giuridici che, finalmente possano mettere in atto la cd “sussidiarietà orizzontale” prevista dall’art. 118 della carta costituzionale.
Solo con la capacità generativa di tutti quanti possiamo sperare di ritrovare la nostra identità smarrita.

Articolo di: Domenico Mallardo, responsabile Beni comuni e solidarietà